Quasi invisibile (parte 3)
C'è sempre nascosto qualcosa dietro ogni realtà, pensiero o azione. Come allenarsi a cogliere ciò che ci offre la realtà che abbiamo davanti?
Il Colore
Vedere i colori non è un processo semplice ma è un percorso che coinvolge la cultura in cui viviamo e la biologia, la genetica, insomma, come siamo fatti a livello fisiologico. Affinché riusciamo a percepire dei colori devono entrare in gioco tre fattori.
1. L'energia. Una fonte di energia elettromagnetica che si propaghi nell'ambiente. La luce del sole o di una lampadina.
2. L'ambiente. Tutto il mondo fisico crea quell'attrito e quei fenomeni che fanno modificare l'energia irradiata dalla fonte luminosa. Insomma, nel vuoto assoluto non esisterebbero i colori perché la luce non andrebbe a sbattere contro nulla per poi riflettersi, rifrangersi, diffrangersi, deviarsi o curvare. Una volta che ciò avviene possiamo parlare di spettro luminoso percepibile che va dai raggi infrarossi a quelli ultravioletti. Ecco, noi percepiamo tutto ciò che è nel mezzo. Questo mi porta al terzo punto.
3. L'occhio. Quando l'occhio viene colpito dalla luce che si riflette nell'ambiente circostante vengono stimolati dei recettori che tramutano quell'energia in impulsi elettrici e nella percezione dei colori, cioè delle informazioni che dall'occhio vengono interpretate dal cervello.
Quindi, visto che la fonte luminosa non è costante, che l'ambiente varia da luogo a luogo e che ogni individuo è diverso, quante variabili esistono affinché io possa dire di percepire il colore esattamente come lo percepisce ognuno di voi? Forse un colore definibile in maniera oggettiva non esiste, se non in casi estremi come quello del nero assoluto.
Eccoci di nuovo a parlare di creatività legata all'illusione.
Ma attenzione, cercate di capire bene, non demonizziamo l'illusione, essa è il nostro miglior diletto.
Ma su questo ci torniamo.
Intanto guardatevi questo film