Si racconta che Paul Valéry, poeta e filosofo, chiese spiegazioni al suo amico Albert Einstein:
<<Quando vi capita di avere una nuova idea, quale strumenti adottate per trattenerla? Un taccuino, un foglio di carta …?>>
La risposta che il venerando fisico diede all’amico poeta lo lasciò senza dubbio interdetto:
<<Oh! Un’idea, sapete, è una cosa così rara!>>
Questo aneddoto mi ha sempre colpito, a parte il fatto che non ho la più pallida idea di chi sia Paul Valéry, rimane il fatto che ci si aspetti da Albert Einstein una produzione di idee inimmaginabile. Invece no.
Allo stesso modo voi vi starete chiedendo quante cose nuove mi dirà Fabio (sedicente creativo) quando scriverà questi post? Invece no.
Questo è il mio primo post e lo dedico ad uno dei miei scrittori preferiti: Douglas Adams, creatore di “guida galattica per autostoppisti”, perché mi sono sempre domandato come facesse ad essere così geniale, ironico e a tratti pungente. Io ho sempre voluto sviluppare i sui super poteri e dare vita a dei contenuti esilaranti e pieni di spunti di riflessione come faceva lui ma non si può, per via del fatto che io non sono lui.
Non sarò costante perché ho capito di essere ciclico e seguire i ritmi della mia vita costruita sui turni del lavoro, che non sempre mi permettono di dare il massimo rendimento regolarmente. Mi sono arreso nonostante venga consigliata la regolarità nella pubblicazione dei contenuti. Parliamoci chiaro, se fossi regolare vi darei un’immagine falsata di me e la creatività, invece, deve essere sincera e comunicare qualcosa di vero, prima di tutto. Poi mi sentirei frustrato perché la regolarità non mi appartiene e questo andrebbe a gravare sul lavoro creativo e, senza la serenità, non potrei esprimervi al meglio ciò che voglio dire.
Inoltre c’è un sacco di lavoro che voi non vedete o che vedrete una volta concluso, per via del fatto che faccio cose per committenti che vogliono una certe riservatezza di quello che sto facendo e a cui mi dedico a prescindere di quello che pubblico. Dalla vostra prospettiva vedrete un artista che ogni tanto si eclissa e dopo un po’ di tempo che non si fa sentire se ne esce con cose nuove e belle. Questo è uno dei motivi per cui cerco sempre di convincere le persone ad iscriversi al canale Telegram e a scrivermi nei contatti che si trovano sulla mia landing page. La relazione con chi mi segue e con chi vuole sostenere il mio progetto è essenziale. Più sarete a voler sostenere ed interagire più sarò regolare e costante. Infatti, la creatività non può prescindere dalle persone che la fruiscono o che ne vogliono essere il veicolo di diffusione. Sarò poco delicato in un momento storico come questo ma posso dire che la creatività è come un virus, muta di continuo ed è estremamente contagiosa ed avere persone che si chiedono insieme a me come possiamo migliorare attraverso la creatività mi da quella scarica elettrica, quell’euforia che stimola la creatività stessa.
E poi il l’egocentrismo dell’artista è cosa nota. Siamo alla continua ricerca di qualcuno che ci dica che siamo bravi. Lo so, sembra infantile, ma è il disperato bisogno di qualcuno che venga a grattare la superficie del nostro mondo interiore per poter sprigionare tutte quelle cose che ci hanno portato a voler dare alla luce un’opera. Vi accorgerete che aprire quel vaso di pandora ci porterà a migliorare tutti insieme nei nostri percorsi personali, sia che vi definiate artisti oppure no.
Questo profilo substack è come il pub in cui ci infiliamo sapendo di trovare compagni per bere, quindi cin cin e alla prossima e, ricordate: la creatività salverà il mondo.
Perché ho intitolato questo post 42.
Cito direttamente da wikipedia la sinossi del libro di Douglas Adams “Guida galattica per autostoppisti” che dovete assolutamente leggere.
Un gruppo di scienziati, i cui componenti sono in realtà la proiezione pandimensionale di una razza di esseri super-intelligenti esistenti su un piano dimensionale superiore, costruisce Pensiero Profondo, il secondo più grande computer di tutti i tempi e di tutti gli spazi, per ottenere la risposta alla "Domanda Fondamentale sulla Vita, sull'Universo e Tutto quanto".[1] Dopo un'elaborazione durata sette milioni e mezzo di anni, il computer fornisce come responso unicamente «42», lasciando prima smarriti e immediatamente poi sbigottiti i committenti dell'impresa:
«"Quarantadue!" urlò Loonquawl. "Questo è tutto ciò che sai dire dopo un lavoro di sette milioni e mezzo di anni?"
"Ho controllato molto approfonditamente," disse il computer, "e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda".»Il computer informa quindi i ricercatori che progetterà per loro un secondo computer, più grande di sé stesso, incorporando entità viventi come parti della sua matrice computazionale, affinché quest'ultimo possa calcolare e dire loro quale sia la Domanda. Questo nuovo computer viene chiamato "Terra" ed è, secondo il libro, il nostro pianeta.
Pochi minuti prima della pubblicazione del risultato però, i Vogon distruggono il computer, ossia la Terra, per creare un'autostrada iperspaziale (più tardi nella serie, si scoprirà che i Vogon sono stati assunti per distruggere la Terra da un consorzio di filosofi e psichiatri che temevano di perdere il lavoro qualora il significato della vita fosse divenuto di pubblico dominio).
Geniale!